Cosa muove le persone? Attualità del pensiero di Maslow per provare a disegnare la propria piramide

La vita è un processo in cui si deve costantemente scegliere tra la sicurezza (per paura e per il bisogno di difendersi) e il rischio (per progredire e crescere), scegli di crescere almeno dieci volte il giorno.
A.Maslow

Maslow 1 , nel 1943, in un suo articolo A theory of human motivation,elabora la teoria dei bisogni umani, in seguito approfondita nel noto testo del 1954 Motivation and Personality, il suo obiettivo era quello di far luce sulle motivazioni umane che superano la mera sopravvivenza e che possono essere ordinate in senso gerarchico, da quelle più semplici, quali le esigenze biologiche, a quelle più elevate, segnate dal fatto che, una volta soddisfatte le primarie, si presentano con maggiore forza le secondarie, secondo una gerarchia di “prepotenza relativa”. Il risultato finale è stata la creazione di un approccio motivazionale dello sviluppo umano che vorrei sintetizzare nell’asciutta locuzione “il bisogno motiva”. 

Il modello prende il nome dal suo autore denominandosi “la piramide di Maslow”. Buona parte della sua indiscutibile fortuna, ad avviso di chi scrive, risiede anche nell’immagine chiara che la piramide comunica. In maniera diretta ed univoca propone una scala dei bisogni permettendo una comprensione agile e applicabile universalmente ad ogni persona. 

Si presenta così come uno strumento concreto e utile sia per fare autocritica, sia per meglio comprendere cosa motiva le persone mediante la comprensione dei loro bisogni. Ad oggi, la teoria gode ancora di celebrità, è da più parti considerata infatti un riferimento sia in ambito psicologico che aziendale, sempre citata per la sua straordinaria efficacia. Chiaramente non mancano osservazioni relativamente ad aspetti legati al contesto storico nel quale è sorta e, per certi versi, da alcuni è ritenuta obsoleta e superata. 

Per parlarne adeguatamente, partirei dal concetto cardine di bisogno, così di immediata percezione per chiunque, ma affatto semplice e univoco. A dire il vero, tale concetto presenta interessanti implicazioni che ci aiutano ancor di più ad apprezzare la portata della teoria di Maslow.

Il bisogno

Quando parliamo dei bisogni degli esseri umani ,parliamo dell’essenza della loro vita.
A. Maslow

Il bisogno è uno status di mancanza, la persona percepisce che non detiene qualcosa che le è necessario, è uno status di disequilibrio per il nostro organismo oppure, in senso più elevato, per la propria vita intellettuale. Tale condizione spinge l’essere umano ad agire per compensare la mancanza. Il concetto, a ben vedere, vanta una lunga storia, qui ne vogliamo cogliere le tracce essenziali che, lungo i secoli, sono confluite nella nostra piramide, nihil sub sole novum. Platone (428-347 a.c.) individuò nel bisogno la ragione stessa dell’aggregarsi degli esseri umani in società, anche Aristotele (384-322 a.c ) collegò il bisogno alla vita sociale costituita e finalizzata al vivere bene. Con Epicuro (341-270 a.c.) il bisogno è connesso al piacere e si profila la distinzione tra bisogni naturali e necessari, naturali non necessari, non naturali e non necessari. Nella cultura cristiana e medievale il bisogno richiama la perdita della beatitudine a seguito del peccato. Una rivalutazione del bisogno si affacciò più tardi, durante il Rinascimento, inserendolo in una visione positiva dell’opera umana con una prospettiva di progresso civile. Nel periodo dell’età moderna assistiamo all’emergere della Ragione e la conseguente indipendenza dai bisogni, Kant (1724-1804) si riferisce alla resistenza al bisogno, Hegel (1770-1831) indica, nella mediazione dei bisogni, le fondamenta della società civile, l'idea di fondo è che l’individuo controlla il bisogno, lo può scomporre, moltiplicare come può creare molteplici mezzi per soddisfarlo. 

Di supporto al nostro excursus, le osservazioni di Condillac (1715-1870) che distingue i bisogni naturali quali
conseguenza della nostra conformazione da quelli artificiali, che invece sono una conseguenza delle nostre abitudini. E' fine il distinguo tra i bisogni che derivano dal nostro essere umani, dal corpo e i bisogni che provengono dalla storia e dalla cultura di ogni comunità o società.

Chiarificatore il pensiero di Schopenhauer (1788-1860) laddove vede il bisogno come l’essenza stessa della volontà umana, mossa sempre dalla mancanza, dal dolore. Successivamente Feuerbach (1804-1872) e Marx  (1818-1883) riconosceranno nel bisogno la leva della evoluzione economico-sociale, sottolineandone la storicità, la dipendenza dalla tradizione e cultura.

Mediante lo sviluppo della divisione del lavoro e la produttività , si viene a creare maggiore ricchezza materiale ed essa, lo sappiamo, moltiplica i bisogni. Tra gli approcci più contemporanei preme richiamare Dewey (1859-1952)che correla il bisogno alla matrice biologica delle attività umane e Heidegger (1889-1976) che si sofferma sulla condizione di umana dipendenza, definita dalla cura o preoccupazione del vivere di cui il bisogno è fondamento.

Se guardiamo poi strettamente all’economia, il bisogno appare essere alla base di ogni azione umana. La quaestio della soddisfazione dei bisogni, e nel contempo la ricerca dei mezzi idonei per appagarli, è stata il fil rouge che ha accompagnato la nascita della disciplina economica dalla seconda metà del 700 ai nostri giorni. Smith (1723-1799), fondatore dell’economia classica, riteneva che ciò che permette un livello sempre più significativo di soddisfazione dei bisogni è lo scambio, operazione fondativa che è alla base di un'economia di mercato. In ambito psicologico, anticipano il modello di Maslow, Lewin (1890-1947) che intende il bisogno come uno stato motivato: è il bisogno che spinge al comportamento. Lewin offre grande rilevanza al concetto diffondendolo ed influenzando le teorie sulla personalità. Ma più precisa e esaustiva sarà la teoria dei bisogni di Murray (1893-1988) che ha aperto a numerosi studi ed indagini in campo clinico, aziendale e sociale. Il bisogno di successo, ad esempio, è una sua creatura, è concetto cruciale e attualissimo delle teorie motivazionali. I bisogni trovano una prima distinzione in processuali(diretti allo svolgimento di un’attività) e modali(diretti alla modalità dello svolgimento), nonché manifesti o latenti, in base alla consapevolezza con cui sono agiti. A noi interessa, in particolare, sottolineare l’individuazione delle due categorie generali di bisogni elaborate da Murray laddove verranno successivamente utilizzate quale saldo riferimento dalla letteratura in materia, si tratta dei bisogni primari (viscerogenici) e secondari(psicogenici),a cui segue un elenco estremamente preciso e dettagliato degli stessi.

Tornando ad osservazioni più generali, occorre ricordare come le teorie sui bisogni abbiano una visione della persona sostanzialmente mossa (motivata) dallo stato di necessità, il bisogno potrebbe essere definito in estrema sintesi proprio come un meccanismo motivazionale. Infine, per meglio dettagliare il bisogno, possiamo indicarne alcuni requisiti generali:

– la soggettività , singoli individui o gruppi o comunità, ne sono diretti titolari
– la storicità che stigmatizza il cambiamento e l’evoluzione dei bisogni nel tempo e nel contesto
socio-economico e culturale in cui si palesano
– la dinamicità che non permette una tassonomia determinata e definita laddove un paradigma
rischia di essere velocemente ritenuto obsoleto’

La piramide di Maslow

Un musicista deve fare musica, un artista deve dipingere, un poeta deve scrivere, se vuol essere alla fine in pace con se stesso. Ciò che un uomo può essere, egli deve essere.
A. Maslow

Maslow, con la sua piramide, ha fotografato la gerarchia bisogni in una prospettiva ascensionale
facendo leva su una continua tensione al passaggio successivo. Lo psicologo statunitense ha
posizionato al gradino più basso i bisogni fisiologici e a salire quelli di sicurezza, appartenenza,
stima e autorealizzazione.

Bisogni e motivazioni così si fondono e si organizzano a scala con una logica funzionale, il
passaggio allo scalino superiore non avviene automaticamente ma soltanto a fronte della
soddisfazione dei bisogni delineati nel grado inferiore.
Dunque, una volta risolti i bisogni fisiologici, si alimenta la tensione verso i bisogni superiori, più
complessi ed elevati in un'ottica consequenziale.

Per Maslow l’essere umano è un tutto integrato, è una molteplicità di bisogni che, se riconosciuti adeguatamente, possono agevolare la crescita della persona. La gerarchia ha il compito di distinguerli, di nominarli uno ad uno e appagarli in base alla loro priorità. Occorre precisare che la presentazione gerarchica dei bisogni è un modus da sempre riconosciuto, con anticipazioni addirittura in Platone, il quale, nella Repubblica accenna al fatto che il primo e principale degli umani bisogni è la provvista di cibo, seguono l’abitazione e l’abbigliamento. Più avanti , Menger (1840-1921) porrà la teoria dei bisogni quale fondamento della sua concezione economica. Ancora, le prime teorie sul consumo ribadiscono che la soddisfazione di un bisogno inferiore della scala, stimola un desiderio di carattere più elevato.

Occorre riferire in questa sede che Maslow riteneva impossibile elencare i bisogni primari nei minimi dettagli in quanto il loro numero è collegato alla specificità dei meccanismi fisiologici. Ad esempio, il bisogno di nutrimento si declina con il bisogno di cibarsi di una certa categoria di cibo e così via. Maslow osserva che nell’essere umano la spinta all’azione è guidata dai bisogni più elevati.

Il nostro autore inoltre non propone la gerarchia come una necessità assoluta, egli riconosce l’unicità dei singoli individui e la scala non è identica per tutti, vi è chi dà la precedenza al bisogno di stima rispetto al bisogno di affetto, chi premette il bisogno di successo ai bisogni primari, e così a seguire per numerose esemplificazioni.

Ma vediamo più da vicino l’immagine della piramide dei bisogni

Nel dettaglio:
Bisogni fisiologici: respiro, sete, fame, bisogno di contatto fisico etc.
Bisogni di sicurezza, protezione, salvezza
Bisogni di appartenenza, affetto e identificazione
Bisogni di stima , adeguatezza, riconoscimento, prestigio, attenzione
Bisogni di realizzazione, di pienezza umana

È molto interessante osservare come la teoria dei bisogni sia passata attraverso l’immagine fortemente simbolica della piramide, una visualizzazione grafica efficace. Essa riesce a chiarire molto bene il complesso itinerario dello svolgimento del percorso umano in senso evolutivo e costruttivo, ne è infatti una sua perfetta esemplificazione. I cinesi, in un proverbio popolare, affermano che “un’immagine vale più di mille parole” e in questo caso, calza perfettamente. Una concezione geometrica e chiara è utile a sostenere un buon piano ordinatore che addirittura riesce a cristallizzare un processo dinamico come la crescita umana, la piramide può essere indicata come il simbolo matematico della crescita vivente, come la definirebbe Matila Ghyka. 2

Per la sua forma esterna, soprattutto quando i suoi gradini sono a scalinata, si prefigura efficacemente come simbolo ascensionale, un’immagine motrice che spinge verso l’alto il singolo come la comunità, una grande metafora. Non va inoltre dimenticato che Maslow fonda un approccio psicologico fondato sulla persona e la sua evoluzione, la sua prospettiva è quella di considerare la persona come una totalità integrata, oggi diremmo che ha una visione olistica, laddove l’incipit dei suoi studi e ricerche è l’intera persona nella sua complessità.

A Maslow interessa il profilo di crescita ed è per questo che il suo modello si è prestato anche all’ambito organizzativo e aziendale, riscuotendo un accentuato successo. Si pensi, a tal proposito che nelle organizzazioni, nell’ambito delle HR, la piramide è un paradigma di riferimento per la motivazione dei lavoratori e lavoratrici con l’obiettivo di soddisfare bisogni di sicurezza, fiducia, appartenenza, riconoscimento e sostenerli, motivandoli, verso la propria realizzazione. Ancora, la piramide ha avuto larga applicazione nel campo del marketing ,utilizzata per decodificare la motivazione del consumatore, sono state infatti create strategie comunicative che si orientano sui suoi bisogni e che muovono proprio dai diversi bisogni dello stesso, per esemplificare i bisogni primari vengono soddisfatti con beni essenziali mentre i secondari con beni di lusso. Anche in ambito educativo e della formazione, il modello ha avuto un accoglimento fortunato. Esso è stato applicato per realizzare luoghi di apprendimento costruttivi a partire dalla soddisfazione dei bisogni primari e secondari.

In realtà, il modello ha una potenziale applicazione trasversale in ogni ambito, in quanto fondato
sulla persona.

Maslow oggi

La storia della razza umana è la storia di uomini e donne che si sottovalutano.
A. Maslow

Attualmente le teorie della motivazione appaiono sempre più cognitive. Sul comportamento motivato si richiamano la teoria della dissonanza cognitiva, i processi di attribuzione, i modelli di Helplessness, i modelli neurologici o di Arousal, per citarne alcuni. Tra i modelli che si sono imposti, in particolare in ambito aziendale, abbiamo il modello ERG (acronimo di Existence, Ralatedness, Growth) di Clayton Alderfer che viene considerato da più parti un’evoluzione del modello di Maslow.

Lo psicologo statunitense riduce i bisogni in tre macro aree: esistenza, relazioni e crescita. Tali bisogni non devono essere soddisfatti in modalità necessariamente sequenziale. Molto interessante è l'interconnessione che si crea tra le macro aree di bisogni offrendo così una visione dinamica dei bisogni, si apre quindi una prospettiva più flessibile e pragmatica che risponde maggiormente alla complessità dei nostri giorni. Tale strumento, insieme alla piramide di Maslow, è stato utilizzato all’interno delle organizzazioni per far comprendere come la soddisfazione dei bisogni delle persone contribuisca direttamente al successo dell’azienda.

Un lavoratore e lavoratrice motivato/a migliora l'efficienza, aumenta la produttività e la creatività
nell’impresa. Un collaboratore e collaboratrice soddisfatto/a porta alto il nome dell’azienda e fa
crescere la sua reputation. Ad oggi, se si ha necessità di indagare le motivazioni che muovono la persona umana, si fa ancora espresso riferimento allo strumento della piramide riconosciuto quale valido indicatore che misura i bisogni umani e li rappresenta con ordine e buon senso.

Non sono ovviamente mancate le critiche, alcune dovute ad una lettura superficiale e semplificata
dell’opera di Maslow, altre legate al fatto che il modello sia basato su categorie valoriali occidentali, non tenendo dovutamente conto delle differenze culturali, altre ancora sulla eccessiva rigidità della tassonomia dei bisogni, ma è noto e condiviso che ogni teoria è specchio del suo tempo, sta a chi studia e applica i modelli calarli efficacemente nei contesti contemporanei. 

Concludo invitando chi legge a rendere questo approfondimento maggiormente concreto e utile attraverso la piccola esperienza di disegnare la piramide e realizzare la propria personale mappadei bisogni associando, laddove possibile, anche stati emotivi correlati ai bisogni.

1 A. Maslow (1908-1970), psicologo statunitense, fondatore della Psicologia umanistica,critico verso la
psicologia comportamentista(stimolo/risposta), i suoi studi si incentrarono sulle persone sane e felici, egli
considerava l'essere umano positivo, buono e in piena salute,ritenendo che fossero le esperienze negative
ad impedirne il pieno sviluppo ed evoluzione.

2 Matila Costiescu Ghyka (1881 -1965) Alto diplomatico rumeno, matematico, professore universitario,
amico di Paul Valéry, Marcel Proust, Antonie de Saint-Exupéry, autore di un libro celebre come Il numero
d’oro che influenzò generazioni di studiosi e di artisti tra cui Le Corbusier e Salvador Dalí.

Bibliografia

  • Maslow A.H, Motivazione e Personalità, Astrolabio,  Roma, 1973
  • Casella S., Raggiungere obiettivi. Logiche non lineari per risolvere problemi complessi,  Tecniche
    Nuove, Milano, 2022
  • Chevalier J., Gheerbrant A., Dizionario dei simboli, Rizzoli, Milano, 1986

Diana Pardini

Laurea in Giurisprudenza e Perfezionamento in Filosofia del Diritto in UNIPI, Laurea in Scienze dell'Educazione e Perfezionamento sulla Funzione direttiva ed ispettiva UNIFI, Cultore della materia in Diritto della Famiglia e Collaboratrice Ricerche CNR e UNIPI,Insegnamento nella Scuola Media Superiore e nel Corso triennale per Educatore professionale, abilitata in Discipline giuridiche ed economiche. Direttrice dell'Associazione Culturale Eraclito 2000 www.eraclito2000.it e Direttrice Scientifica del Master Intensivo in CIBA giunto alla 30esima Edizione(Comunicazione, Impresa, Banche, Assicurazioni), Direttrice del Corso di Alta Formazione Master&Job e Founder e membro del Direttivo della Ciba Academy, Esperta scientifica del CAFRE UNIPI, partecipa a ricerche e laboratori sul tema delle Risorse umane. Impegnata nel sociale da sempre, è consigliera del Consiglio Cittadino PPOO del Comune di Pisa e Referente della Commissione Lavoro PPOO da due mandati. Dirige la Collana Editoriale "Cultura e Formazione" per la storica casa editrice pisana Campano Edizioni. Autrice e curatrice di testi sulle tematiche dello sviluppo personale, empowerment, competenze di vita, etica e diversità. Per il mondo della cultura, ha ad oggi organizzato 150 eventi culturali. Il suo mantra: conserva sempre e solo una mente gioiosa.