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L'etica attraverso i secoli: dai tempi classici all'attualità

L’etica, termine derivante dal greco antico ethos, rappresenta il fondamento su cui si costruiscono le nostre azioni e valori morali. Nei tempi classici, la riflessione sull’etica ha attraversato culture ed epoche, plasmando ideali e orientamenti per il comportamento umano. Oggi, l’etica rimane un terreno fertile di studio, nonché concetto ampiamente dibattuto poiché influenza varie discipline e gioca un ruolo chiave nella ricerca di una società più giusta e armoniosa.

L’etimologia del termine “etica” si collega all’antico concetto greco di ethos, che si riferiva alle abitudini, alle consuetudini e agli aspetti culturali che caratterizzavano una comunità. Questo concetto è stato fondamentale nella filosofia greca, in particolare nelle opere di pensatori come Platone e Aristotele. Nel mondo romano, l’idea di mos maiorum, ovvero il rispetto per le tradizioni degli antenati, ha anch’essa contribuito a sviluppare una base etica per la vita quotidiana.

Le radici dell’etica nei tempi classici possono essere rintracciate anche nelle culture dell’India, della Cina e del Medio Oriente, ognuna con le proprie prospettive sull’etica e il comportamento morale. Nell’attualità, l’etica continua a condizionare la nostra comprensione di come dovremmo agire. La Chiesa cattolica, ad esempio, ha contribuito alla formulazione di principi etici attraverso la dottrina sociale, offrendo una guida morale basata sulla dignità umana e sul bene comune.

L’etica come oggetto di studio interdisciplinare

L’etica è diventata un oggetto di studio cruciale in diverse discipline, come la filosofia, la sociologia, la psicologia e l’economia. La filosofia etica si occupa delle teorie che giustificano ciò che è giusto o sbagliato, mentre la sociologia esplora come le norme etiche si sviluppano e cambiano nelle società. Questa multidisciplinarietà riflette la complessità dell’etica nella vita umana.

È importante distinguere tra etica e morale. Mentre entrambi i concetti riguardano il comportamento umano, l’etica è più ampia, riguardando la riflessione teorica su ciò che è giusto o sbagliato, mentre la morale si riferisce alle norme e ai valori concreti che guidano il comportamento.

L’etica è spesso legata alla ricerca della felicità e del benessere: nella filosofia classica greca, Aristotele considerava l’etica come un percorso per raggiungere l’eudaimonia, una forma di felicità basata sull’autorealizzazione e la virtù. Questo legame tra etica e felicità è presente anche nelle riflessioni moderne sulla qualità della vita e il benessere individuale e collettivo.

L’etica è anche intrecciata con il concetto di libertà: essa non solo guida le nostre scelte, ma ci spinge a considerare come le nostre azioni possano influenzare gli altri; questa connessione tra etica e libertà pone l’accento sull’importanza di un’esistenza responsabile e rispettosa degli altri.

Vito Mancuso: un pensatore contemporaneo sull’etica

Tra i tanti studiosi in materia, ho scelto di seguire la riflessione di Vito Mancuso.

Teologo e filosofo italiano contemporaneo, è conosciuto al grande pubblico per i suoi studi sull’etica e la spiritualità. Le opere, come “Etica per Giorni Difficili,” “L’Etica ai Tempi dell’Odio,” e “Un’Etica che Ci Cura dall’Io,” affrontano temi cruciali dell’odierna società: Mancuso enfatizza infatti l’importanza di un’etica basata sulla cura degli altri e l’osservazione interiore, fornendo uno sguardo contemporaneo sulla tradizione etica.

L’autore ha guadagnato notorietà per la sua prospettiva innovativa ed aperta sulla teologia e la spiritualità, attraversando un percorso intellettuale e spirituale che lo ha portato a sfidare e riconsiderare molte concezioni tradizionali della fede e della religione. La sua cifra distintiva è costituita dallo sforzo costante di trovare un punto d’incontro tra la fede religiosa e la conoscenza contemporanea, inclusi i contributi della scienza e della filosofia. La sua teologia è caratterizzata da una sensibilità ecumenica, che cerca di superare le barriere confessionali e di raggiungere un dialogo interreligioso più ampio. Mancuso esplora temi complessi come il dolore, il male, la morte e la sofferenza, cercando di trovare un senso più profondo in questi aspetti dell’esperienza umana. Nel suo libro “Il dolore innocente”, ad esempio, si impegna ad affrontare la difficile questione di come un Dio benevolo possa permettere il male e la sofferenza nel mondo. Una delle caratteristiche più significative del suo pensiero è la volontà di integrare le conoscenze scientifiche moderne con la fede religiosa. Egli non vede queste due prospettive come necessariamente in conflitto, ma piuttosto come modi complementari di comprendere il mondo e la nostra esistenza. Mancuso propone una visione di Dio che non è statica o limitata alle descrizioni tradizionali, ma piuttosto come un concetto in evoluzione: egli vede Dio come una realtà dinamica che si svela attraverso la storia e l’esperienza umana.

L’etica è un aspetto nodale nel pensiero del filosofo. Egli affronta la questione dell’etica in relazione alla spiritualità e alla filosofia, cercando di fornire una prospettiva che sia in linea con il suo approccio aperto e innovativo alla teologia. Mancuso riconosce l’importanza dell’etica nella vita umana e la collega strettamente alla dimensione spirituale: per lui, l’etica non è semplicemente un insieme di regole o norme morali, ma è profondamente connessa alla ricerca di significato e valore nella vita; ritiene infatti che la ricerca di una vita etica sia intrinsecamente legata alla ricerca della trascendenza e della spiritualità.

La sua ricerca non si basa esclusivamente su fonti religiose tradizionali per stabilire le basi dell’etica. Egli tende ad integrare elementi della filosofia, della psicologia e della conoscenza scientifica nella sua indagine intorno alla nozione di etica. Questo approccio eclettico gli consente di sviluppare una visione che può essere condivisa e compresa anche da coloro che non si identificano con una particolare tradizione religiosa.

Per Mancuso, l’etica non è solo un insieme di principi astratti, ma dovrebbe guidare le nostre azioni quotidiane. Egli invita le persone a riflettere profondamente sui loro valori, sulle loro decisioni e sulle conseguenze delle loro azioni. L’etica, a suo avviso, dovrebbe variare in relazione a come trattiamo gli altri, a come affrontiamo le sfide morali e a come contribuiamo al benessere della società.

Mancuso promuove l’idea della solidarietà e dell’amore come principi etici fondamentali. Ritiene che la solidarietà con gli altri esseri umani e l’amore per il prossimo siano fondamentali per una vita etica e significativa. Questi principi sono spesso associati alla sua visione di un Dio come amore e compassione.

Un’etica per un futuro sostenibile

L’etica, attraversando le culture e le epoche, rappresenta una guida fondamentale per il nostro comportamento e la nostra interazione con il mondo. L’analisi delle prospettive etiche del mondo classico ci aiuta a comprendere come le fondamenta morali abbiano plasmato il nostro presente. In un’epoca caratterizzata da sfide globali e divisioni, l’etica rimane uno strumento potente per costruire un futuro sostenibile, basato sulla cura, la connessione e la ricerca della felicità autentica.

In particolare, l’etica secondo Vito Mancuso è profondamente legata alla ricerca di significato e spiritualità nella vita umana. La sua prospettiva aperta e inclusiva incoraggia una riflessione profonda sulla moralità e sulla responsabilità individuale e collettiva, senza limitarsi a tradizioni religiose specifiche, ma cercando di abbracciare una visione più ampia della vita etica.

La scelta su un autore eclettico come Vito Mancuso si fonda, per quanto mi riguarda, su un interesse per le tematiche interiori e spirituali, maturato durante i miei studi classici. È proprio attorno all’indagine sull’anima in relazione agli altri che, a mio avviso, siamo in grado di conoscere noi stessi e la nostra interiorità con riferimento ad alcuni aspetti ignoti e celati nel nostro Io che emergono solo quando gli stessi sono stimolati attraverso il confronto con gli altri esseri umani. Ci si interroga molto spesso su ciò che è giusto e su ciò che sbagliato, spesso reprimendo quella che, in verità, sarebbe la nostra soggettiva idea di “Etica”: è infatti usuale ricorrere a stereotipi trasmessi da Mass media, libri e letture (anche contemporanee) di ogni genere, mortificando e confondendo il nostro Io interiore per ciò che riguarda l’aspetto dell’ascolto dei nostri bisogni e desideri più intimi. Ritengo che ciò di cui si necessita principalmente oggigiorno sia una sincera apertura mentale (e, di conseguenza, sociale) che non va soltanto predicata, ma anche praticata: l’ipocrisia e la frustrazione dilagante soprattutto a causa dei rigidi “schemi” imposti dalla società sono i meccanismi che governano realtà provinciali poco inclini all’esternazione della personalità degli individui. La cura dell’Io attraverso l’Etica proposta da Mancuso  è necessaria ad evitare di reprimere quella che è la nostra persona interiore composta da volontà, impulsi, bisogni e desideri: l’uomo è un “animale sociale” – come diceva Aristotele nella “Politica” (IV Sec. a.C.) – e tende per natura ad aggregarsi con altri individui e a costituirsi in società. Per questo motivo, l’idea di ripartire dal proprio Io e di coltivare con sincerità la propria interiorità dovrebbero essere le basi di una vita armonica tesa alla condivisione ed alla comunione di valori ed ideali che siano sentiti ed estremamente personali, per garantire la costituzione di una società composita ed aperta all’integrazione con tutti, anche con chi, in apparenza, è lontano e “diverso” da noi, per poterlo accogliere e per poter comunque apprendere sempre da culture e mentalità che possono sembrare anche estranee al nostro modo di pensare. E non mi riferisco soltanto al dato culturale che ingloba l’integrazione degli stranieri: il concetto di straniero, infatti, deriva dal latino extraneus, termine volto ad indicare anche una lontananza (oltreché geografica), intesa come “differenza di usi e costumi”: la risposta può essere pertanto o di accoglienza o di rifiuto, anche semplicemente nei confronti di mentalità differenti dalla nostra. Da qui – ma non mi addentro nel cuore delle questioni per scelta consapevole – potrebbero generarsi altresì delle riflessioni su tematiche delicate e sensibili, quali, ad esempio, la libertà di parola, di manifestazione del pensiero, di religione, sessuale e di autodeterminazione della propria persona (per utilizzare un’espressione omnicomprensiva dei citati concetti), libertà che trovano garanzia nella Carta costituzionale a partire già dal 1948 e dalle riflessioni dei Padri Costituenti. Mancuso ha la sensibilità di fare da trait d’union, da anello di congiunzione tra il mondo classico dell’antichità e quello odierno contemporaneo perché nel suo pensiero riassume delle nozioni fondamentali contaminate dalle più variegate discipline e scienze sociali, quali la psicologia, la filosofia, la religione, l’etica, la scienza comportamentale, trasponendole nella dimensione antropologica del vivere la quotidianità in comunione con gli altri.

Bibliografia

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Giulia Di Ludovico

Giulia Di Ludovico è nata a Teramo il 28 Giugno 1996 ed è stata allieva del Master CIBA nella XXVII Edizione. Negli anni successivi ha fatto parte della Commissione giudicante agli Stress Test ed ha tenuto una lezione sull’Etica (“L’etica giovane”) al III Modulo (“Il lavoro che verrà”) della XXX Edizione, nella giornata del 14 Marzo 2023. Attualmente svolge un Dottorato di ricerca presso l’Università degli Studi di Teramo (XXXVIII Ciclo) in Dritto amministrativo (nello specifico, nella materia degli appalti pubblici) ed è praticante abilitato all’esercizio della professione forense, in attesa di sostenere l’esame di abilitazione. Tra i suoi interessi vi sono quelli per la cultura classica e per il mondo dell’insegnamento: Giulia si è infatti diplomata a pieni voti al Liceo Classico “Melchiorre Delfico” di Teramo nel 2015 ed attualmente sta conseguendo l’abilitazione all’insegnamento nelle scuole superiori nelle materie di Diritto ed Economia. Presso l’Ateneo teramano è altresì Tutor didattico nell’ambito di alcuni Master e Corsi di formazione professionale. Tra le sue pubblicazioni, richiamiamo un commento all’art. 173 (Servizi sociali e altri servizi assimilati) del nuovo Codice dei contratti pubblici in “Codice dei contratti pubblici”, a cura di Luca R. Perfetti (Commentari IPSOA, Wolters Kluwer, Milano, 2023) ed un contributo al IV Forum Internazionale del Gran Sasso (Allargare gli orizzonti della carità per una nuova progettualità sociale) negli “Atti del Forum del Gran Sasso”, Collana Forum del Gran Sasso (a cura di Emilio Bettini e Daniela Tondini), Vol. 4, Parte 2, 2022, con una relazione dal titolo “Giusto procedimento e tutela della dignità della persona”.