La diversità
Prof. Diana Pardini
L’autrice
L’ intervento è curato dalla Prof.ssa Diana Pardini esperta in processi formativi e comunicazionali.
Laureata in Giurisprudenza e perfezionata in Filosofia del Diritto all’Università di Pisa e laureata in Scienze della Formazione presso l’Università di Firenze.
Attualmente Direttrice dell’Associazione Culturale Eraclito 2000 di Pisa, membro del Consiglio Direttivo e Responsabile della Direzione del Centro Studi Giuseppe Romano, libera docente presso Enti pubblici e Associazioni.
Contattate l’Autore per completare la Vostra formazione on-line: diana.pardini@eraclito2000.it
Introduzione
“Tutta la terra aveva una sola lingua e le stesse parole……..confondiamo la loro lingua perchè non comprendano più l’uno la lingua dell’altro.
Il Signore li disperse su tutta la terra.”
Genesi 11, 1-9
Il mito di Babele è straordinario, racconta un fatto che ha un’assoluta attualità, come del resto ogni narrazione biblica.
Comunemente si pensa che sia il mito della confusione delle lingue, in realtà il mito è alquanto sottile, esso rimarca l’unicità di ogni lingua, e dirò di più, di ogni parola e così di ogni persona che la proferisce.
Ciò che sembra unire, divide, una parola univoca uccide la comunicazione…bisogna allora passare dall’incomunicabilità per poi condividere, bisogna passare dalla diversità per apprezzare l’unicità.
Questo concetto l’ho sperimentato in un recente seminario universitario che ho tenuto per il progetto CODIME. I giovani presenti erano portatori di lingue differenti, appartenenti a nazioni diverse, persone diverse.
La differenza e la sua concreta percezione è stata utile per un lavoro profondo e rigoroso. Essa, di per sé, ha prodotto sviluppo, cambiamento, conoscenza, i ragazzi hanno interiorizzato con entusiasmo l’energia positiva della diversità.
Il mio obbiettivo dichiarato era quello di accettare insieme quella che definirei la sfida dei nostri tempi; a noi la scelta di azzerarla, innescando una perversa spirale di violenza, oppure valorizzarla cogliendone la ricchezza intrinseca.
Gettando uno sguardo ampio, possiamo notare come le realtà (gruppi sociali, gruppi culturali, paesi) che si costruiscono nella negazione della differenza possono essere potenti nel breve periodo ma debolissimi a medio e lungo termine, dunque è decisamente lungimirante favorire una positiva interazione sociale.
Di seguito riporto le riflessioni che ho condiviso con i giovani europei ed i loro meravigliosi professori unitamente al percorso che li ho invitati a svolgere esperendo il concetto di diversità.