Anch’ io, come la maggior parte degli occidentali che non conoscono il vero significato di karma, avevo sempre ritenuto che fosse qualcosa di “punitivo”: mi accadeva una cosa negativa e dicevo “è il karma che si ritorce contro di me!” Ammetto che non mi ero mai soffermata molto sul suo significato e su tutto ciò che lo precede, fino a quando non ho ascoltato Tiziano Fratus in quella suggestiva mattina, all’alba nel bosco. Si è trattato di una vera e propria illuminazione!
Karma è un termine sanscrito che, nel suo significato originario, significa “azione”, “effetto”. Il karma è in sostanza il principio di causa ed effetto, che costituisce il fondamento della fisica classica e delle scienze naturali. Lo stesso concetto è stato interpretato in modo diverso nella varie culture, conducendo ad atteggiamenti divergenti. In India, se una persona si trova a vivere in povertà significa che nel suo passato ha commesso una grave colpa (anche in una vita passata) e questa miseria ne è la conseguenza. Il destino viene accettato in maniera devota e non si fa niente per migliorare la situazione, ricadendo in una condizione di apatia. Nei Paesi tradizionalmente buddhisti, invece, l’accento è posto sull’invito a non compiere cattive azioni ma anzi, fare in modo di riscattare, con il proprio comportamento, eventuali colpe derivanti da un karma negativo; il Buddhismo insegna a liberarsi dalle concatenazioni karmiche. Non esiste un dio che punisce o giudica: sono le azioni individuali a ripercuotersi su di noi; per questo motivo la compassione per tutti gli esseri umani e il non giudicare sono pilastri della filosofia buddhista 1.
Nel libro Karma e caos di Fleischman, si parla di Karma come una dinamica fusione tra libertà e determinismo, due concetti considerati come opposti dal pensiero scientifico classico occidentale. La teoria del caos ci ha però portato ad adottare una nuova visione scientifica, secondo la quale anche il disordine più estremo può contenere un minimo di coerenza. I due opposti possono quindi agire in perfetto accordo: l’universo è un’alleanza tra libertà e limitazione; non ha la meccanicità di un orologio, ma non è neanche una nebulosa senza forma. Così come nei sistemi chimici, anche nella nostra vita legge e casualità sono due facce della stessa medaglia. Ma anche nelle circostanze – casuali- della vita abbiamo la possibilità di scegliere, e ognuna delle nostre scelte darà luogo ad un principio di causa-effetto. Viviamo in una complessità di interazioni, come palle da biliardo su un tavolo, ma oltre a rimbalzare passivamente possiamo sforzarci di mantenere la direzione a dispetto dell’interferenza di collisioni laterali e sollecitazioni 2.
Come canta straordinariamente De André nella sua canzone “Smisurata preghiera”, il cui testo è ispirato alla raccolta di poesie di Mutis “Summa di Maqroll il gabbiere”3:
“per chi viaggia in direzione ostinata e contraria
col suo marchio speciale di speciale disperazione
e tra il vomito dei respinti muove gli ultimi passi
per consegnare alla morte una goccia di splendore
di umanità di verità
…
ricorda Signore questi servi disobbedienti
alle leggi del branco
non dimenticare il loro volto
che dopo tanto sbandare
è appena giusto che la fortuna li aiuti
come una svista
come un’anomalia
come una distrazione
come un dovere”
È un omaggio a tutti coloro che senza paura si muovono in direzione ostinata e contraria, rispetto alle circostanze (talvolta anche nefaste) della vita; rispetto a una maggioranza meschina che vuole scegliere al loro posto, che vuole che rinuncino alla loro essenza. Questo andare controcorrente è faticoso e doloroso, ci si deve muovere tra il vomito dei respinti. Tanta fatica è ripagata nel poter mostrare alla morte il frutto della loro vita, ossia una goccia di splendore, di umanità, di verità. De André afferma anche che chi lotta dovrebbe essere aiutato: una svista, un attimo in cui il Signore si distragga per facilitarli nelle loro imprese controcorrente 4.
Il “destino” è un concetto molto ampio, che può essere ricondotto al volere di un essere a noi superiore (come nel caso di De André) ma anche al frutto delle scelte di qualcun altro, fino a farne un concetto fisico presente nella teoria del caos, noto come “butterfly effect”, analizzato da Edward Lorenz nel 1962 . Lorenz scoprì l’effetto quando osservò che nello sviluppo di un modello meteorologico, elaborando i dati di condizione iniziali arrotondati in modo apparentemente irrilevante, non si sarebbero riprodotti i risultati delle analisi con i dati non arrotondati. Un piccolo cambiamento nelle condizioni iniziali aveva creato un risultato significativamente diverso. “Può, il batter d’ali di una farfalla in Brasile, provocare un tornado in Texas?” fu il titolo di una conferenza tenuta da Lorenz nel 1972.
Alan Turing, in un saggio del 1950, anticipava questo concetto: “Lo spostamento di un singolo elettrone per un miliardesimo di centimetro, a un momento dato, potrebbe significare la differenza tra due avvenimenti molto diversi, come l’uccisione di un uomo un anno dopo, a causa di una valanga, o la sua salvezza.” Se lo spostamento di un elettrone può avere un così grande effetto immaginatevi l’effetto che possono potenzialmente avere tutte le nostre azioni!
Mi piace ricordare che anche Petrus, la guida-mentore di Paulo Coelho nel libro “Il Cammino di Santiago” dice ad un certo punto del viaggio: “Ma nella nostra vita si presentano problemi per cui dobbiamo scegliere fra diversi cammini. Difficoltà quotidiane, come una decisione di lavoro, una rottura affettiva, un incontro sociale. Ciascuna delle piccole decisioni che prendiamo continuamente – minuto dopo minuto – nel corso dell’esistenza può significare la scelta fra la vita e la morte.”
Proprio perché esistono delle limitazioni, il destino esiste e la vera libertà e le nostre scelte acquistano una grande importanza
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1 V. Reichle, I fondamenti del buddhismo, Ed. Mondadori, 1996.
2 P. Fleischman, Karma e caos. Perché meditare, Astrolabio Ubaldini, 2001
3 Á. Mutis, Summa di Maqroll il gabbiere – Antologia poetica 1948-1988, Ed. Einaudi, 1993.
4 E. Cristiano, 2011. Un meraviglioso incontro: Álvaro Mutis e Fabrizio De Andrè
Disponibile su: http://www.letteratu.it/2011/03/14/un-meraviglioso-incontro-alvaro-mutis-e-fabrizio-de-andre
5 E.N. Lorenz, Section of planetary sciences: the predictability of hydrodynamic flow, “The New York Academy of Sciences”, 1963