Le relazioni umane
Dott.ssa Priscilla Bianchi
L’autrice
Priscilla Bianchi si laurea presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Pisa. Seguendo il suo interesse per il mondo antico e per la riscoperta delle radici culturali dell’uomo, dal 1993 si dedica allo studio e all’insegnamento del pensiero antico-indiano. Consegue un Ph.D. in filosofia vedica e ricopre, dal 2001 al 2009, il ruolo di Direttrice didattica presso l’Accademia delle Scienze Tradizionali dell’India.
Ha tenuto e tiene conferenze ed interventi pubblici sul territorio nazionale, sviluppando tematiche relative alla filosofia e alla psicologia dell’India antica comparate a discipline umanistiche e scientifiche dell’Occidente.
Facendo convergere la propria ricerca verso le questioni sociali e psicologiche della nostra attualità, nel 2009 diviene counselor relazionale ed esercita sia presso enti formativi, tenendo corsi inerenti relazione e comunicazione, che privatamente. Ha partecipato e partecipa all’ideazione a alla conduzione di vari progetti formativi nel campo dell’educazione, collaborando con singoli ricercatori e centri istituzionali.
Giornalista e scrittrice, ha redatto numerosi articoli e attualmente si sta dedicando ad una collana di quindici volumi sulla scienza della relazione per la Scuola Italiana di Medicina Olistica (SIMO), con la quale collabora anche come docente.
Introduzione
La nostra relazione è qualche cosa di diverso
non è per niente amore e non è forse neanche sesso
ci limitiamo a vivere dentro lo stesso letto
un po’ per abitudine e forse un po’ anche per dispetto
non è un segreto, dai, lo sanno tutti
e tu sei buffa quando cerchi di nasconderlo alla gente
che ci vede litigare per qualsiasi cosa o niente
per la noia che da sempre ci portiamo dentro
E’ inutile negarlo:
la nostra relazione oramai non ha più senso
tu hai le tue ragioni ed io sono forse troppo stanco
tra l’ altro non è facile ricominciare tutto
lasciamo stare dai
non rifacciamo un letto ormai disfatto […]
(Vasco Rossi, “La nostra relazione”)
Se è vero che la musica e la canzone sono buone interpreti dell’epoca nella quale nascono, di certo, in fatto di relazioni, il testo sopra riportato rappresenta un’istantanea tanto cruda quanto realistica dei nostri tempi.
Eppure la relazione è qualcosa cui non possiamo rinunciare, perché sarebbe come rinnegare la nostra stessa essenza. Noi esistiamo grazie ad una relazione, ci muoviamo in una fitta rete relazionale e il nostro interagire con gli altri è indispensabile per comprendere la nostra natura e realizzare al massimo le nostre potenzialità. Vicino agli altri possiamo confrontarci, crescere, nutrirci, far nostro il modello delle persone cui ci piacerebbe somigliare e anche imparare come non vorremmo mai diventare.
Le relazioni sono, in breve, il sale della vita; è innegabile che le soddisfazioni più grandi e le gioie più profonde derivino dallo scambio, dalla condivisione, dall’affettività che la vita relazionale può offrire. Da tempo, però – segno evidente di una civiltà in crisi – stiamo vivendo un crepuscolo delle relazioni, che genera ombre, incertezze e tanta sofferenza. Lasciando da parte il mio ambito professionale, anche soltanto come persona che vive e che osserva posso confermare quello che ormai viene segnalato da sociologi, psicologi, educatori del nostro tempo: la stragrande maggioranza dei problemi individuali e collettivi deriva proprio dal vasto universo delle relazioni.
Un articolo per sua natura è poco adatto per andare a fondo in un tema come questo, e certamente non è ciò che mi propongo. Tuttavia posso tentare una rapida descrizione del fenomeno per stimolare il desiderio di approfondire e comprendere la questione nella sua complessità.