Buber, che medito da diversi anni, suggerisce con forza: cominciare da se stessi: ecco l’unica cosa che conta. In questo preciso istante non mi devo occupare di altro che non sia questo inizio.
Ora e non dopo, subito, oggi: non è poca cosa, non posso rimandare, devo concentrarmi su questo incipit perché esso costituisce il punto di Archimede a partire dal quale, da parte mia, io posso sollevare il mondo.
Ed ancora Buber, in parole da non dimenticare mai: in ognuno c’è qualcosa di prezioso che non c’è in nessun altro.
Scoprire la nostra preziosità, farne l’idea-forza della mia vita, io sono unico, il mio agire è unico, devo assolutamente esserne cosciente.
Una consapevolezza non può essere fine a se stessa, essa porta all’azione, alla concretezza del gesto quotidiano: “La novità di ognuno è la radice della sua unicità. Ma ciascuno di noi è un individuo nuovo in quanto capace di fare cose nuove.” Così Roberta De Monticelli scrive nel suo ultimo libro.
Anche guardando alle scienze, il neurofisiologo americano Gazzaniga, in perfetta linea con Galileo, sostiene che le nostre risorse più preziose nascono da dentro.
Il cervello ha una conoscenza pregressa per la quale l’ambiente funge da stimolo, gli fa riconoscere e attivare ciò che ha già dentro e non sa di avere: “ogni forma di apprendimento consiste nel ricordare ciò che preesiste all’interno del cervello”. Così il mio sguardo ha bisogno di rivolgersi all’interno, l’esterno può attendere.
Rogers, il famoso psicoterapeuta americano degli anni settanta, sostiene che è importante affidarsi alla propria forza interiore e ai suoi effetti intensamente trasformativi. Tutti noi abbiamo conosciuto persone dotate di un intrinseco potere personale, abbiamo sperimentato il piacere della loro vicinanza, abbiamo constatato le loro capacità nell’affrontare positivamente la vita.
Ma, attenzione, non si tratta di modelli astratti, si tratta di persone concrete che hanno lavorato sulla loro forza interiore verificandone i risultati.
Ad Oriente, secoli di saggezza ed il suggestivo pensiero zen, insegnano che il segreto della vita sta nell’essere lì dove sei, dunque essere presenti a se stessi.
Per finire, una bella novella chassidica, con cui spesso intrattengo chi mi ascolta, racconta la storia di un uomo che cercava un tesoro e non sapeva che esso era nascosto proprio sotto la stufa di casa sua.
Ognuno di noi possiede il tesoro ma non ne è consapevole. La verità è che “siamo a noi stessi Tesoro Nascosto”.