Autrice
Giulia Giorgi è laureata in Scienze politiche presso UNIPI, dopo un’esperienza all’estero presso l’Università Cattolica di Lovanio, si specializza a Firenze presso la Scuola “Cesare Alfieri”.
In ambito lavorativo ha mosso i primi passi nel settore della formazione professionale sia pubblico che privato e attualmente si occupa di educazione continua in medicina, coordinamento corsi finanziati e riconosciuti dalla Regione Toscana e sviluppo progetti regionali.
L’attitudine allo studio e all’approfondimento la hanno condotta a cimentarsi nell’impegnativo e entusiasmante percorso del CIBA ONLINE organizzato da Eraclito 2000, svolgendo saggi sulle tematiche cruciali del mondo del lavoro e frequentando numerosi seminari del Master CIBA.
La sua sensibilità e finezza intellettuale le hanno permesso di presentare questo testo di grande utilità per chi si appresta ad affrontare gli odierni scenari del mercato del lavoro.
Introduzione
L’intenzione di produrre questo lavoro nasce dal mio interesse per la formazione professionale. Ho quindi cercati di fare un’analisi che desse risalto allo stato dell’arte del mercato del lavoro cosicché potessero emergere le figure professionali più richieste.
Si parla di Fabbisogno Formativo ossia l’insieme dei contenuti e degli interventi di formazione formulati a partire dai bisogni emersi da una specifica analisi. L’analisi del Fabbisogno Formativo si configura quindi come vera e propria attività di ricerca sociale, finalizzata alla conoscenza dei processi lavorativi e dei bisogni espressi dagli individui in termini di conoscenze e competenze.
Poiché nella vita di un individuo la formazione dovrebbe essere propedeutica all’inserimento nel mondo del lavoro, le agenzie o le piccole aziende che lavorano in questo campo non possono non tener conto del fabbisogno professionale che emerge dal contesto imprenditoriale: le aziende hanno bisogno di professionisti e il mondo della formazione ha il dovere di fornirli onde garantire sostenibilità allo sviluppo economico del territorio.
Il presente lavoro quindi, premesso lo studio del fabbisogno, vuole evidenziare le figure professionali più richieste e più utili da formare sia per i lavoratori che per le aziende per dare avvio a percorsi formativi mirati in modo da ridurre quanto più possibile il mismatch tra domanda e offerta di lavoro.