EMPATIA
Autore : Diana Pardini
Introduzione
“Amare quando tu, l’altro, sei felice: allora sono felice anch’io. E quando tu, l’altro, sei infelice e soffri, allora sono in pena anch’io.”
Abbè Pierre
Grandi filosofi come Pascal e Schopenauer hanno sottolineato il carattere dialettico e protensivo dell’uomo, uomo segnato da una mancanza, permeato da un forte bisogno di incontri profondi.
La parola empatia deriva dal greco (empatheia,passione,affezione,emozione,sentimento,dal verbo pasko,provo impressione,sentimento,sensazione,soffro, in latino patior) e significa sentire dentro, è quel sapere che ci consente di percepire come si sente l’altro.
Nella derivazione ellenica si percepisce marcata la sfumatura del pathos, elemento decisivo, che contribuisce ad esprimere un sentimento radicale, vicino alla sofferenza, il prefisso in completa la verticalità del sentire.
Siamo di fronte quasi ad uno stato di identificazione tra persone, tanto da sentirsi dentro l’altro, coinvolgendo a fondo l’ essere umano, capace di anticipare l’altrui bisogno.
Cogliere il vissuto altrui
Potremmo utilizzare un’ efficace espressione colloquiale al fine di rendere con chiarezza il concetto di empatia “Mio Dio , è esattamente ciò che avrei fatto al tuo posto , so precisamente cosa stai provando ora“
Lo psicanalista austriaco Adler spiega come l’identificazione di un sé con un altro, ha luogo quotidianamente nel nostro relazionarci, nell’immediatezza del parlare con gli altri, nel nostro innato senso sociale.
Di grande interesse per i nostri tempi segnati da social network, cellulari, MP3, quello che viene definito il fenomeno della alessitimia , termine che descrive lo stato umano caratterizzato da un vuoto emozionale che rende gli individui insipidi e scialbi. Questa vacuità emozionale è definita dagli psichiatri alessitimia (dal greco a per mancanza , lexis per parola, thymos per emozione), le persone affette da tale patologia non hanno parole per descrivere i propri sentimenti, sono emozionalmente piatti e di conseguenza con evidenti difficoltà empatiche.
Come ci insegna Edith Stein: soltanto attraverso l’empatia, e cioè attraverso il coglimento del vissuto altrui, giungo a cogliere me stesso in modo pieno, imparo cose essenziali su di me e sugli altri.